Le
opere minori
Vita
Nova
Tra
il 1292-94 scrive la Vita nova raccolta di liriche dedicata
all’amore per Beatrice scritto in volgare fiorentino. La poetica
della Vita Nuova è collegata allo Stil Novo, che fu fondato da
Guido Guinizzelli, si sviluppò tra il 200 e il 300 da un gruppo
di poeti fiorentini tra cui Cavalcanti e Dante. Il dolce Stil Novo
vuole differenziarsi tra le altre correnti letterarie per una più
diretta ispirazione d’amore. Essi posero a fondamento della loro
poesia un pensiero più complesso e articolato, scorgendo nella
bellezza e nella virtù della donna la manifestazione della
perfezione divina. La Vita Nuova rappresenta senza dubbio
l’ingresso di Dante nell’universo della poesia e del gusto
letterario allora dominanti.
Convivio
Il
Convivio è un'opera composta da Dante durante l'esilio, più
precisamente tra il 1304 e il 1307, è un trattato filosofico -
morale. Con il Convivio Dante tenta di dimostrare la
propria dottrina e di difendersi dalle accuse dei concittadini che
l'avevano condannato all'esilio, l’opera doveva essere composta
da quindici trattati, ma Dante ne porta a compimento solo quattro.
De
vulgari eloquentia
Il
De vulgari eloquentia è un libro che tratta della legittimità
della nuova lingua ed è scritto in latino. Si pone in una fase
cruciale della sperimentazione dantesca e assume il carattere di
un vero e proprio momento di svolta di tutta la riflessione
artistica e culturale del poeta. Dante affronta in modo specifico
la questione della lingua naturale (vulgaris locutio) rispetto al
latino considerato come lingua scritta regolata da norme e
prescrizioni tipicamente grammaticali. Rispetto al latino, il
volgare ha il merito di essere una lingua in movimento in
evoluzione e trasformazione, insomma, una lingua viva e dinamica a
differenza del latino, lingua morta. Dante riconosce al volgare
quattro attributi fondamentali definendolo illustre, cardinale,
aulico e curiale: illustre in quanto dal volgare proviene una luce
nuova che illumina il territorio della letteratura, cardinale in
quanto a esso ruotano i restanti dialetti, aulico perché è degno
di essere parlato presso le corti e curiale perché il suo uso si
allarga alle strutture politiche che avrebbero il compito di
unificare le regioni italiane. Quest’opera non è terminata e si
interrompe prima del secondo libro.
Monarchia
In
questo trattato, scritto in latino, Dante sostiene la distinzione
fra il potere spirituale, affidato al papa, e quello temporale,
affidato all’imperatore. Secondo egli il papa e l’imperatore
sono come due “soli” che risplendono ciascuno di luce propria
e sono indipendenti l’uno dall’altro.
|